Sex and the city: uno stile di vita!

Donne un po’ rotonde alla ricerca dell’amore!

aprile 11, 2009
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Come sapete, Sex and the City è tratto dal romanzo chick lit di Candace Bushnell. Questo particolare genere, che indica una “letteratura per ragazze”, nasce però nel 1995, cioè 2 anni prima, con l’uscita de “Il diario di Bridget Jones”, scritto da Helen Fielding e ormai famoso in tutto il mondo. L’autrice iniziò a scrivere dapprima nella forma di rubriche fisse sui giornali “The Indipendent” e “The Daily Telegraph”, ma in seguito all’enorme successo riscosso presso il pubblico, decise di riorganizzare i testi in un vero e proprio romanzo. Anche il libro della Bushnell venne realizzato in modo analogo ed è forse per questo che i due racconti presentano una struttura così simile.

Locandina di "Il diario di Bridget Jones"

Locandina di "Il diario di Bridget Jones"

La protagonista del best-seller di Helen Fielding è Bridget Jones, una trentenne donna in carriera single, un po’ sovrappeso e pasticciona.  È convinta che se riuscisse a dimagrire, a smettere di fumare e di bere e a trovare la calma interiore tutto si risolverebbe, ma purtroppo, nonostante i suoi “buoni propositi”, ciò non accade. La sua oppressione è dovuta, oltre all’incombere su di lei dell’etichetta “zitella”, anche alla madre invadente e ai “felicemente sposati” che le propinano continuamente partiti poco seducenti. Dal canto suo, sembra provare un’irresistibile attrazione per gli uomini inaffidabili ed egoisti. Ma, proprio come Carrie, alla fine anche lei troverà l’amore.

Si tratta di una storia comune a molte donne della nostra epoca, ma si può trovare un diretto riferimento anche ad un classico della letteratura qual è “Orgoglio e pregiudizio” di Jane Austin. In particolare c’è una corrispondenza tra Mark Darcy, l’anima gemella di Bridget, e Fitzwilliam Darcy, il vero amore di Elisabeth Bennet.

Da “Il diario di Bridget Jones” è stato tratto poi l’adattamento cinematografico di Sharon Maguire, interpretato da Renée Zellweger, Hugh Grant e Colin Firth.

Nel 2004 è uscito anche il film tratto da “Che pasticcio Bridget Jones”, secondo e ultimo capitolo della fortunata serie.

Locandina di "Che pasticcio Bridget Jones!"

Locandina di "Che pasticcio Bridget Jones!"

Insieme a Bridget Jones non posso non citare un altro favoloso personaggio femminile degli ultimi tempi, scoperto da me solo recentemente. Si tratta di Cannie Shapiro, protagonista del romanzo “Brava a Letto”, scritto da Jennifer Weiner.

Copertina del libro "Brava a letto"

Copertina del libro "Brava a letto"

Cannie è una ragazza di 28 anni carina e spiritosa che scrive per il quotidiano della sua città, il “Filadelphia Examiner”. Come Bridget ha qualche problema di peso, ma lo accetta con ironia almeno fino a quando non si trova di fronte ad un articolo scritto dal suo quasi-ex-fidanzato Bruce, giornalista per una rivista di moda. Il titolo recita così: “Brava a letto. Amare una donna abbondante”. Dopo averlo letto, Cannie ne rimane profondamente sconvolta ed entra in una spirale di dolore e insicurezza, ma anche di umorismo e colpi di scena. Non avendo ancora finito di leggerlo non so dirvi se troverà l’amore come Bridget, ma di sicuro mi aspetto un bel lieto fine!

Ciò che si nota subito, a parte la diversa complessità della struttura narrativa, è il diverso modo che hanno le due protagoniste di affrontare gli ostacoli della vita. Bridget è molto più ironica verso se stessa, riesce a trovare il lato positivo in ogni situazione e, ogni volta che subisce un duro colpo, cerca immediatamente di rimettersi in sesto. Cannie, invece, dopo essere stata in un certo senso tradita da quello che considerava l’amore della sua vita, per un po’ di tempo non riesce più a credere in se stessa. Alla fine, tuttavia, riuscirà trovare il coraggio di riprendere in mano la sua vita.

Gli autori di Sex and the City sono all’opera per trarre da “Brava a letto” una serie televisiva; molto presto perciò potremmo avere una nuova eroina sul piccolo schermo!

 


The Stepford wives: il mito della donna perfetta

aprile 11, 2009
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Nei precedenti articoli, parlando di Charlotte di SATC e di Bree di DH, ho attribuito loro alcune caratteristiche tipiche della “donna perfetta”; ognuno di noi, infatti, ha un’immagine abbastanza precisa di come quest’ultima dovrebbe essere. Ma da dove nasce questo mito?

Nel 1972 Ira Levin, un’autrice americana, scrive un romanzo horror-satirico intitolato “The Stepford Wives”, letteralmente “le mogli di Stepford”, ma tradotto in italiano con “la fabbrica delle mogli”. La protagonista del libro è Johanna Eberhart, una fotografa di successo che, in seguito ad un esaurimento nervoso, decide di lasciare Manhattan e di trasferirsi nella graziosa cittadina di Stepford insieme al marito e ai due figli. Dopo essersi stabilita nella sua nuova bellissima casa inizia ad esplorare il quartiere e a socializzare con i propri vicini. Stringe amicizia con Bobby, un’altra nuova arrivata, la quale sembra l’unica ad avere qualcosa in comune con lei. Si rendono presto conto, infatti, che le donne di Stepford, oltre ad essere incredibilmente belle e sempre in ordine, sembrano agire come degli automi il cui unico scopo è soddisfare i desideri dei propri mariti. Johanna tenterà di andare a fondo a questa storia, ma quando capirà che gli uomini hanno trasformato le proprie mogli in robot da loro comandati sarà troppo tardi e anche a lei toccherà la stessa fine.

Copertina del libro

Copertina del libro

 

Tre anni dopo l’uscita del libro, ne viene fatta la prima trasposizione cinematografica: “The Stepford Wives” diventa un thriller diretto da Bryan Forbes e interpretato da Katharine Ross nei panni di Johanna.

Locandina del film del 1975

Locandina del film del 1975

 

Vengono realizzate poi diverse rivisitazioni televisive del romanzo: “The revenge of Stepford Wives”, “The Stepford Children” e “The Stepford Husbands”.

Nel 2004 esce invece il remake del primo film con il titolo italiano ”La donna perfetta”, diretto da Frank Oz e interpretato da una favolosa Nicole Kidman. Questa nuova versione nasce come commedia, con l’intento di essere meno drammatica e più ironica rispetto alla prima, fedele trasposizione del libro. Il finale viene completamente riscritto dando alla storia un lieto fine, a mio parere con qualche contraddizione: Johanna e suo marito salvano la situazione e i ruoli di uomini e donne vengono ribaltati, come del resto è giusto che sia! Si scopre inoltre, paradossalmente, che l’ideatore di questo mondo surreale non è un uomo, bensì una donna. Quest’ultima, indignata dal numero crescente di donne in carriera che trascurano i propri obblighi familiari, voleva creare un’armoniosa cittadina dove, secondo una tradizione ormai superata, le donne avrebbero ricoperto il solo ruolo di madri e mogli, annullando quindi il proprio modo di essere, e gli uomini avrebbero avuto il compito di “portare a casa il pane”.

Locandina del film del 2004

Locandina del film del 2004

 

Forse è proprio per questo stereotipo che le ragazze di SATC hanno tanta paura di sposarsi e avere dei figli!

In compenso, le protagoniste di Desperate Housewives interpretano in modo del tutto nuovo la figura della casalinga, dimostrando che, pur seguendo in parte la tradizione, una donna può continuare ad essere se stessa e collaborare con il proprio compagno per la riuscita della vita familiare.

Curiosità:

Il termine “Stepford wife” è entrato nell’uso comune della lingua inglese, designando una donna di vecchio stampo che accetta il suo ruolo di sottomissione rispetto al marito. Laura Bush, dopo essere stata definita come tale, ha preferito dichiararsi in una recente conferenza stampa una “Desperate housewife”.


La verità è che non gli piaci abbastanza!

aprile 4, 2009
2 commenti

Poco tempo fa mi è stato consigliato da un’amica un libro molto particolare dal titolo “La verità è che non gli piaci abbastanza”. L’intestazione diceva: “Il manuale per smascherare le scuse che gli uomini raccontano e le donne si bevono”. Mi è sembrato un buon motivo per comprarlo e farmi due risate.

Copertina del libro

Copertina del libro

Tuttavia, quando ho iniziato a leggerlo, ho capito che lo scopo del libro non era solo quello di essere divertente, ma di imprimere nella mente delle donne una verità difficile da accettare: quella di non piacergli abbastanza! Lo so sembra assurdo che una donna bella e intelligente non si renda conto che l’uomo con cui sta uscendo in realtà non provi niente per lei, ma le situazioni sentimentali “complicate” che si vengono a creare ogni giorno dimostrano il contrario. Purtroppo è proprio questo il punto: la verità è che non c’è niente di complicato! Siamo noi a creare il dramma. Il pensiero di un uomo è molto semplice da capire: se non vi chiede di uscire, se non vi chiama, se non vi dice che state insieme, se non fa sesso con voi ,se fa sesso con un’altra, se vuole vedervi solo quando è ubriaco, se non vuole sposarvi, se vi lascia, se sparisce, se è sposato…la verità è solo una: non gli piacete abbastanza! Se un uomo, infatti, è davvero interessato a voi, farà di tutto per farvelo capire: chiama, si fa vivo, ha voglia di conoscere i vostri amici, non riesce a togliervi gli occhi e le mani di dosso, e quando arriva il momento di fare sesso, è ben contento di farlo! Quindi è inutile perdere tempo ad arrovellarsi il cervello cercando una risposta al suo strano comportamento; ai suoi cosiddetti “segnali contraddittori”. Questi sono solo frutto delle scuse che noi inventiamo al posto suo, in preda alla speranza che non si tratti dell’ennesimo fallimento in amore. Purtroppo bisogna accettare il fatto di “essere la regola, e non l’eccezione”.

A questo punto voi vi starete chiedendo…ma cosa c’entra tutto questo con Sex and the city? Beh…I due autori del libro, Greg Behrendt e Liz Tuccillo, sono due degli sceneggiatori della serie tv e l’idea di scriverlo è venuta proprio mentre stavano discutendo a proposito del tema da trattare nella puntata successiva. Le autrici spesso si trovavano a raccontare le proprie relazioni sentimentali, cosa che in un telefilm del genere fa parte del processo creativo, ma quel giorno decisero di chiedere il parere di un uomo, Greg. Lui, in poco tempo, smontò tutte le scuse che le ragazze usavano per giustificare il tipo con cui stavano uscendo. Nacque così il desiderio di trasmettere anche alle altre donne questa importante verità.

Qualche giorno fa è uscito nelle sale il film, basato sul libro. È molto carino, divertente e ha un cast eccezionale. Vi consiglio di andarlo a vedere!

Locandina del film

Locandina del film